martedì 7 febbraio 2017

Cosmesi & Uva


Ecco i nuovi prodotti cosmetici firmati Fontechiara... totalmente naturali, realizzati con estratti di uva di Nebbiolo e Vespolina, ricchissimi di Polifenoli senza parabeni, petrolati, allergeni e conservanti! 

Crema Mani ed Unghie 

Crema Viso Anti-Age 

Doccia Schiuma 

L'uva, insieme a tutti i suoi derivati, è sempre più utilizzata in cosmetica poiché naturalmente ricca di virtù sia che si utilizzi la polpa, che i semi, succo e foglie! 
Innanzitutto aiuta a nutrire ed idratare la pelle, poi aiuta a contrastare i radicali liberi che la fanno invecchiare apportando quindi una vantaggiosa azione anti-age. 

Il mosto d'uva rallenta l'invecchiamento cutaneo grazie al suo elevato potere antiossidante. Inoltre protegge l'epidermide dalle aggressioni dei raggi UV. Gli zuccheri dell'uva (glucosio e fruttosio) garantiscono un costante apporto di idratazione della cute. 
Dalla polpa e dalla buccia dell'uva si ricava un trio di elementi antiage (resveratrolo, picnogenolo e procianidoli) capace di contrastare i radicali liberi e stimolare la sintesi del collagene, favorendo così il ricambio cellulare. 
I vinaccioli spremuti invece fanno ottenere un olio ricco di acidi grassi polinsaturi, che hanno notevoli proprietà emollienti e idratanti ottimi anche per le pelli delicate e sensibili. 
Gli estratti d'uva nutrono e idratano la pelle, levigano e esfoliano dolcemente (grazie agli idrossiacidi della frutta: acido tartarico, malico e citrico). 

Per informazioni ed ordini, contattateci! 
fontechiara.vini@libero.it

mercoledì 7 dicembre 2016

Bottiglie di Vino... senza Vino!

Come riutilizzare le bottiglie di vetro?!?! 
Ecco alcune idee... semplici, veloci ed originali!!

Riciclare le bottiglie di vetro  Riciclare le bottiglie di vetro 1 bottigliedivetrobottigliedivetro Risultati immagini per come usare le bottiglie di vetro natale  Risultati immagini per riutilizzare bottiglie di vetro vino

... e se poi ne avete davvero tante.... potete realizzare il vostro albero di Natale!

Risultati immagini per albero natale bottiglie vetro

venerdì 2 dicembre 2016

Risotto Toma & Nebbiolo

ESECUZIONE : facile
PREPARAZIONE: 10 minuti
COTTURA:  20 minuti
VINO DI ABBINAMENTO: Vino Rosso Nebbiolo

PER 4 PERSONE

320 g di riso ( carnaroli o vialone nano), 180g di tuma fresca , 5 dl di nebbiolo , 50 g di burro, 1/4 di cipolla, 1 l di brodo di carne , 40 g di parmigiano grattugiato

PROCEDIMENTO

Sbucciate e tritate la cipolla e fatela appassire in una casseruola con 30g di burro a fuoco medio.
Aggiungete il riso, fatelo tostare, versate poi il nebbiolo facendolo ridurre della metà.
Lasciate insaporire per qualche minuto e poi portate il riso a cottura, unendo il brodo bollente, 1 mestolo alla volta. Togliete la casseruola dal fuoco quando il risotto risulterà morbido ma ancora al dente e mantecatelo con il burro rimasto , il parmigiano grattugiato e la toma tagliata a pezzetti.Trasferitelo quindi su un piatto da portata intiepidito e servitelo in tavola ben caldo decorato con un filo di nebbiolo ed uno stecco di rosmarino....

e buon appetito...

mercoledì 30 novembre 2016

Vino rosso, nemico della carie!



Rallenta la proliferazione dei batteri, riduce il pericolo per i denti



Vino rosso, ma con moderazione: la bevanda può infatti proteggere i denti dalla carie.

Questo il messaggio di una ricerca del Consiglio Nazionale di Ricerca (Spagna), diretta dalla dottoressa Maria Victoria Moreno-Arribas e pubblicata sul “Journal of Agricultural and Food Chemistry”.

Bersaglio del lavoro, la carie: insieme ad altri problemi dentali, colpisce circa il 60% della popolazione mondiale. Il problema si aggrava di fronte ai bio-film: comunità di batteri che danneggiano i denti con placca ed acido.

In cerca di una soluzione, il team iberico ha condotto test in laboratorio, creando bio-film di batteri ed immergendoli poi in composti di vino rosso, vino rosso senza alcol, vino ed estratto di semi d’uva e acqua con 12% di etanolo.

Risultato, il vino in tutte le sue forme si è mostrato capace di rallentare la proliferazione e distruggere i batteri. E questo grazie ai polifenoli presenti nei semi e nell’uva.

Cauto ottimismo da parte degli studiosi: nonostante i risultati debbano essere confermati, è ragionevole pensare che un bicchiere di vino rosso possa aiutare la salute dentale. Ed, in futuro, pensare ad un rimedio anticarie più efficace degli attuali. Come ricorda la dottoressa Moreno-Arribas, contro i bio-film, acqua, spazzolino e dentifricio hanno effetto limitato. Miglior risultato coi colluttori, che però possono alterare le gengive e rovinare la percezione degli alimenti. Allora, un possibile futuro prodotto a base di vino rosso potrebbe essere la soluzione, capace tanto di tutela quanto di rispetto del cavo orale.
(Articolo di Matteo Clerici)

lunedì 21 novembre 2016

Gli Aromi nel Vino

L'origine degli odori nel vino può derivare dall'uva, in questo caso si parla di odore o aroma primario, a questa categorie di odori appartengono gli odori di frutta e di fiori. Nel caso in cui l'odore si formi durante la fase di fermentazione si parla di odore o aroma secondario, ad esempio gli odori di lievito, alcuni odori fruttati. Infine, nel caso in cui l'odore si formi durante la fase di invecchiamento del vino si parla di aroma terziario o bouquet, ad esempio gli odori della botte: vaniglia, legno, tostatura.

Aromi primari

Gli aromi dell'uva sono contenuti nelle foglie, nella polpa e nella buccia degli acini. A seconda del grado di maturazione dell'uva, possono cambiare parecchio. Responsabili di questi odori sono dei composti chimici, detti oli essenziali, di natura complessa. Si tratta di composti di per sé poco solubili in acqua, ma la loro solubilità è favorita dalla presenza degli zuccheri. Per tale ragione le uve aromatiche sono solitamente quelle più zuccherine (ad esempio le uve Moscato, Malvasia, Sauvignon, Traminer). Questi composti reagiscono facilmente con l'ossigeno presente nell'aria e si convertono in composti meno odorosi. Per tale ragione i vini aromatici vanno gustati preferibilmente giovani e con l'invecchiamento assumono un odore "svanito".

Aromi secondari

Questi odori si sviluppano durante la fase di fermentazione e dipendono molto dal tipo di lieviti adoperati, dalla modalità di fermentazione e dalla composizione del mosto. Secondo alcuni studiosi questi aromi derivano da sostanze proteiche presenti nell'uva che durante questa fase si scindono in aminoacidi e successivamente in ammoniaca e alcoli. Alcuni vini prendono il loro odore caratteristico durante questa fase.
Durante la fermentazione, inoltre, si forma l'anidride carbonica (gassosa) che si evolve dal mosto. Se la fermentazione avviene molto velocemente il gas fuoriesce in maniera tumultuosa e trascina con se le sostanze odorose, in quanto sono facilmente volatili.

Aromi terziari

Gli aromi terziari si formano durante l'invecchiamento del vino, e sono dovuti a reazione di alcune specie presenti prima con l'ossigeno atmosferico (processi di ossidazione), e poi con altri composti. Già Pasteur nel secolo scorso aveva dimostrato che in completa assenza di aria i vini mantengono le caratteristiche dei vini giovani.
L'ossidazione degli alcoli è la reazione fra questi e l'ossigeno per formare aldeidi e successivamente acidi (dall'ossidazione delle aldeidi). A temperatura elevata si può formare l'aceto.
Le aldeidi formate reagiscono con l'alcool presente nel vino formando dei composti detti acetali dall'odore spesso intenso e gradevole, questa reazione si chiama acetalizzazione. Un esempio tipico è l'odore di Cognac che si avverte in certi vini bianchi invecchiati.
Gli acidi formati reagiscono con l'alcool presente nel vino per dare gli esteri, questa reazione prende il nome di esterificazione e caratterizza il profumo di molti vini. Se si formano troppi esteri l'odore diventa sgradevole e ricorda quello di alcuni solventi dello smalto per unghie (acetato di etile).
La resinificazione è un processo non ancora del tutto noto. Probabilmente è dovuta a fenomeni di estrazione (solubilizzazione) di composti contenuti nel legno della botte da parte dell'alcool presente nel vino. E' un processo caratteristico dei vini bianchi liquorosi molto alcolici, lasciati a temperature superiori ai 20°C e conferisce un odore caratteristico di catrame (ad esempio nei vini Madera, Marsala, Porto, Jerez, e nei vini cotti). Nei vini da pasto è considerato un difetto e si definisce aroma di maderizzato marsalato.

venerdì 18 novembre 2016

"... sa di tappo?"

"Se un tappo sa di tappo, il vino sa di tappo; 

se un tappo sa di vino, il vino sa di vino"

???????

Molto spesso il problema è proprio nel sughero, o meglio in un particolare fungo presente all’interno di questa sostanza naturale capace di rovinare il vino. 
A tal proposito siete quindi autorizzati a irridere tutti coloro, e sono tanti, che continuano a millantare sentori di sughero anche quando si apre una bottiglia sigillata con un tappo sintetico.
In realtà un epic fail di questo tipo si presta a una serie di altre considerazioni. Esiste un ampio ventaglio di cattivi odori e sapori all’apertura di una bottiglia che non può essere ridotto alla dicotomia “sa di tappo”, “non sa di tappo”. 
Ad esempio, il vino può assumere sentori simili a quelli “di tappo” in seguito al passaggio all’interno di botti e barriques costruite con legno di scarsa qualità o mal stagionato: in questo caso soltanto un enologo esperto sarebbe in grado di percepire la differenza. 
Attenzione poi alla sterilizzazione dei tappi con l’uso di perossidi: se un residuo di questi composti entra in contatto con l’anidride solforosa aggiunta durante l’imbottigliamento può causarne l’ossidazione, generando un odore e un sapore simili al gusto “di tappo” anche quando il sughero è perfettamente sano.
Spesso all’origine di un’alterazione del vino vi sono la superficialità e l’inefficienza: tubature e pompe di travaso non perfettamente igienizzate e tappi conservati in ambienti umidi sono due esempi di negligenza che possono costare cari. Molto frequenti sono anche i sapori di terra o di muffa, causati dall’utilizzo di uve non in perfette condizioni sanitarie.
In sostanza è bene ricordare che le origini dell’anomalia comunemente catalogata come “odore di tappo” sono molteplici, così come molteplici sono le soluzioni, che però dovrebbero avere tutte lo stesso comune denominatore: la ricerca della qualità in ogni componente e in ogni fase della produzione e della preparazione di un vino.

giovedì 17 novembre 2016

... dell'uva, non si butta via nulla... ma anzi!

Che l’uva e la vite siano prodotti naturali di bellezza che aiutano il corpo e la mente a stare bene, non è di certo una novità!!
Così come l'’utilizzo delle vinacce per il benessere personale, noto sin dall’antichità. Esse infatti contengono i "tannini antociani" utili per i problemi circolatori e la fragilità capillare, i "flavonoidi" che agiscono come disinfiltrante sui tessuti, i "tannini condensati" che regolano la formazione delle fibre di collagene e le "mucillaggini" che regolamentano il tratto intestinale limitando l’assorbimento degli alimenti. 


La vinaccia, ottenuta dalla pressione dei grappoli d’uva, si presenta, quindi, come un elemento completo, un antiossidante naturale, un ottimo rimedio per tutti i problemi di circolazione. Per le gambe pesanti delle persone costrette a stare molto in tempo in piedi, per i problemi di couperose del viso e di piccoli ematomi sulle gambe dovuti alla fragilità capillare e nella lotta alla cellulite.

... e allora non vi rimane che aspettare... importanti e "rigeneranti" novità stanno per arrivare!!!

#stay #tuned